mercoledì 10 ottobre 2007

Sport e società sulle isole Fær Øer

L'altra sera ero lì che guardavo l'aurora boreale in tv (sul canale 7, quello dei grandi fenomeni naturali tipo le cascate, le tigri albine e le donne oltre la quinta), quando è squillato il telefono. E' andato a rispondere Ámundur, poi si è accorto che avendo gli zoccoli non poteva alzare il ricevitore e si è messo a belare finché non sono arrivato io. Insomma, ho risposto io. Era Jákup; ma non quello che vende le acciughe al mercato di Skúvoy, un altro Jákup. Ciao, mi fa lui come esordio. Ciao, ho risposto io che sono ben educato. Che fai sabato sera?, mi fa lui. Io lì mi sono sentito un po' a disagio, perché va bene la civiltà del Nord, il fatto che siamo avanzati e senza pregiudizi e tutto il resto, ma comunque io un sabato sera solo con Jákup, anche se non è quello che vende le acciughe, non ci esco di sicuro. Quindi sono rimasto un po' zitto mentre ero lì che cercavo una risposta adatta, però lui mi ha battuto sul tempo e mi ha detto: perché sabato sera giochiamo le qualificazioni europee contro la Francia, ci servirebbe uno per la difesa, perché Atli ha gli imbianchini in casa fino al pomeriggio e Rasmus aveva un mezzo appuntamento con la postina di Vágur. Io sono stato contento sia per l'importante ribalta europea che mi veniva offerta, sia perché in fondo avevo frainteso le intenzioni di Jákup, sia per Rasmus che esce con la postina di Vágur, che è anche lei un bel fenomeno della natura. Allora ho detto che ci sarei stato sicuramente e ho chiesto a Jákup se potevo mettermi la maglia della Cremonese che ho comprato su ebay. Jákup ha detto che siamo la nazionale di calcio delle isole Fær Øer e abbiamo già una maglietta coi nostri colori nazionali, quindi non se ne parlava assolutamente. Mi ha anche detto che ci saremmo visti sabato per la partita e poi lunedì all'aeroporto. Fermo, ho fatto io, che andiamo a fare all'aeroporto? Tanto lo sappiamo già che l'elicottero di Riptide non viene mai sulle isole Fær Øer. Lui ha detto che mercoledì dobbiamo giocare in Ucraina, che le qualificazioni europee sono una cosa seria e che c'è appena il tempo di andare a visitare il luogo della battaglia di Poltava prima di andare allo stadio a sfidare la talentuosa compagine gialloblù (questo lo ha sostenuto lui. Secondo me sono delle pippe). Allora io ho detto che non posso andare in Ucraina, perché il mio amico Olof è fuori per i mondiali di curling e non c'è nessuno che mi guardi il gatto Hákun. Allora Jákup si è risentito e mi ha detto che se non vengo in Ucraina non posso neanche giocare con la Francia e che avrebbe detto a Rasmus di lasciar stare per una sera la postina di Vágur e che io potevo scordarmi non solo la ribalta europea data dall'importante evento sportivo, ma anche l'arricchimento culturale della visita a Poltava. Poi ha chiuso.
Ho deciso che stasera telefono alla postina di Vágur, tanto sabato siamo tutti e due liberi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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