martedì 11 settembre 2007

Eventi dell'estremo Nord

Presso i nuovissimi e avveniristici padiglioni in feltro della Fiera di Torshavn è iniziato da due giorni il salone internazionale della pecora. Tutte le maggiori ditte produttrici di ovini hanno inviato i loro migliori modelli, insieme ad una nutrita schiera di prototipi e ad un sacco di modelle straniere che alla volte uno si domanda se si va al salone per il piacere della pecora o solo per vedere le modelle straniere coi loro microvestitini e la loro pelle d'oca (perché a Torshavn oggi sono 9 gradi al sole). Ad ogni modo, siamo andati io, il mio amico Olof, il montone Ámundur e una sagoma a grandezza naturale di Gabriela Sabatini (ché volevamo far vedere che comunque le donne belle ce l'abbiamo già, alle isole Fær Øer, benché siano a volte plastificate). Il gatto Hákun, invece, è rimasto a casa, perché si sa che i gatti non amano la folla. E in effetti c'era una ressa incredibile, alla Fiera di Torshavn: ci saranno state 300-350 persone. Stavo per sentirmi male. Ho visto anche Jákup, quello che vende le acciughe al mercato di Skúvoy e che ha fatto le medie con mio fratello. Gli ho chiesto come stava, a Jákup, e lui ha detto bene. Poi mi ha chiesto come stavo io. Io ho detto bene. Poi lui ha detto che era bene che stavamo bene. Io ho detto che ero d'accordo sul fatto che fosse un bene, poi ci siamo dati una testata in segno di stima e siamo andati tutti a vedere le modelle straniere in atteggiamenti equivoci sopra o accanto agli ovini. Ce n'era perfino una molto esotica, coi capelli neri, e tutti le facevano le foto, anche più che ai nuovi rivoluzionari modelli di pecora. Per esempio c'era la pecora a righe orizzontali (gialle e blu), la pecora di cotone, la pecora calva (che non serve a un cazzo, mi ha detto Olof. Olof è un po' sboccato) e la pecora che prende Capodistria. Io ero indeciso su quale pecora apprezzare, anche per via della stima di Jákup, perché Jákup stima molto forte e mi girava un po' la testa, e allora sono andato a casa e ho pensato tutta la notte. E poi la mattina ho deciso che ne voglio comprare una da compagnia, perché in fondo il gatto è intelligente ma non è che dia tanta soddisfazione. Ma non diteglielo, a Hákun, che lui neanche fa la lana.